Nel competitivo mercato italiano del pet food, ogni proprietario di cani e gatti cerca il meglio per il proprio compagno a quattro zampe. Spesso, il consiglio più comune è: «Assicurati che la carne sia il primo ingrediente sulla confezione». Tuttavia, questa semplice regola è diventata il bersaglio di una tattica di marketing astuta nota come ingredient splitting. Molte aziende utilizzano questo metodo per manipolare la percezione dei consumatori, facendo apparire un prodotto ricco di proteine animali quando, in realtà, la base principale è costituita da cereali o legumi. Comprendere come funziona il frazionamento degli ingredienti è essenziale per chiunque desideri nutrire il proprio animale in modo consapevole, evitando di cadere in trappole pubblicitarie che promettono una qualità superiore a quella effettiva.
Che cos'è l'Ingredient Splitting e Come Funziona
L'ingredient splitting è una tecnica di etichettatura che consiste nel dividere un singolo ingrediente di qualità inferiore in diverse sottocategorie più piccole. Poiché per legge gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente di peso, questa frammentazione permette di spostare i componenti meno desiderabili più in basso nella lista. Ad esempio, invece di elencare il «mais» come primo ingrediente al 40%, un'azienda potrebbe dividerlo in «farina di mais», «glutine di mais» e «mais integrale».
Frazionando il mais in tre parti, ciascuna di esse peserà meno della porzione di carne presente nella ricetta. Di conseguenza, la carne (che potrebbe rappresentare solo il 20% del totale) balza magicamente al primo posto della lista. Questo crea l'illusione ottica che la proteina animale sia il componente principale, quando in realtà la somma dei vari tipi di mais domina la formulazione. In Italia, questa pratica è molto diffusa sia nelle fasce di prezzo medie che in quelle premium, rendendo la lettura critica dell'etichetta un'abilità indispensabile.

I Colpevoli Comuni: Mais, Piselli e Riso
I cereali e i legumi sono gli ingredienti più comunemente soggetti a splitting. I piselli sono diventati particolarmente popolari nelle diete «grain-free», dove spesso troviamo voci come fibra di pisello, amido di pisello e proteine di pisello elencate separatamente. Se sommate, queste componenti spesso superano di gran lunga la quantità di pollo o manzo dichiarata all'inizio.
Un altro esempio tipico riguarda il riso: potresti trovare «riso integrale», «riso bianco» e «crusca di riso» nella stessa lista. Per un consumatore poco attento, vedere la carne al primo posto è rassicurante, ma la realtà biologica è che il cane sta mangiando una dieta prevalentemente a base di carboidrati. In Italia, dove la cultura del cibo è sacra, tendiamo a fidarci delle denominazioni, ma nel pet food è necessario un approccio quasi matematico. Quando noti tre o quattro derivati dello stesso vegetale, è un segnale d'allarme immediato che indica una formulazione sbilanciata verso i riempitivi vegetali rispetto alle proteine nobili.

La Trappola della Carne Fresca vs. Disidratata
Oltre allo splitting, un'altra tecnica per manipolare la posizione della carne riguarda il contenuto d'acqua. La legge impone di elencare gli ingredienti in base al peso nel momento in cui vengono aggiunti alla miscela. La carne fresca contiene circa il 70-80% di acqua. Quando questa viene processata per creare le crocchette (che contengono solo il 10% di umidità), il suo peso reale diminuisce drasticamente.
Se un'etichetta riporta «Pollo fresco (25%)» come primo ingrediente e poi seguono vari cereali frazionati, è molto probabile che, una volta rimossa l'acqua durante la cottura, il pollo scenda molto più in basso nella classifica reale. Gli esperti nutrizionisti suggeriscono di cercare prodotti che indichino chiaramente la «carne disidratata» o la «farina di carne» insieme alla carne fresca. Questi ingredienti hanno già perso la maggior parte dell'acqua e rappresentano una fonte proteica più concentrata e onesta nel calcolo del peso finale. Non lasciarti ingannare dal termine 'fresco' se è l'unico modo in cui la carne riesce a stare al primo posto.

Guida Pratica: Come Ricombinare gli Ingredienti
Per smascherare l'ingredient splitting, devi imparare a fare una 'somma mentale' durante la spesa. Quando leggi un'etichetta, identifica tutti i derivati dello stesso prodotto (es. tutte le voci che contengono la parola 'mais' o 'pisello'). Se queste voci appaiono tra i primi cinque o sei ingredienti, immagina di raggrupparle in una sola categoria. Spesso scoprirai che quel gruppo vegetale è il vero protagonista della dieta.
Un altro trucco è guardare la percentuale di proteine totali nei componenti analitici e confrontarla con le fonti. Se il cibo dichiara il 30% di proteine ma ha molte voci come 'proteine di patata' o 'glutine di mais', significa che gran parte di quelle proteine non proviene dalla carne, ma dai vegetali. Le proteine vegetali non hanno lo stesso profilo aminoacidico di quelle animali e sono meno digeribili per i cani. In Italia, marchi di alta qualità tendono a limitare il numero di ingredienti e a fornire percentuali chiare per ogni voce, evitando volutamente la frammentazione eccessiva.

Risoluzione dei Problemi: Cosa Fare se il Tuo Cibo Attuale Usa lo Splitting
Se scopri che il cibo che stai usando utilizza l'ingredient splitting, non andare nel panico, ma inizia a valutare alternative. Segni che il cibo attuale potrebbe non essere ottimale includono feci voluminose e molli, pelo opaco o mancanza di energia. Questi sono spesso sintomi di una dieta eccessivamente basata su riempitivi vegetali e povera di nutrienti biodisponibili. Se decidi di cambiare, ricorda di effettuare una transizione graduale in 7-10 giorni per evitare disturbi gastrointestinali.
Inizia mescolando il 25% del nuovo cibo con il 75% del vecchio, aumentando progressivamente la quota del nuovo. Se il tuo cane ha problemi di salute preesistenti o allergie, consulta sempre un veterinario nutrizionista prima di apportare cambiamenti drastici. Ricorda che il prezzo più alto non garantisce sempre l'assenza di splitting; esistono marchi costosi che utilizzano queste tattiche tanto quanto quelli economici. La tua capacità di leggere l'etichetta è la migliore difesa per la salute del tuo animale.
FAQ
L'ingredient splitting è illegale in Italia?
No, non è illegale. Le aziende rispettano le normative europee (FEDIAF) elencando gli ingredienti per peso. Il frazionamento è tecnicamente corretto perché si tratta di prodotti diversi (es. farina vs. glutine), ma viene usato strategicamente per influenzare la percezione del consumatore.
Perché le aziende dividono i piselli o il mais nell'etichetta?
Lo fanno principalmente per mantenere la carne al primo posto della lista. Se mettessero tutto il mais insieme, questo peserebbe più della carne e dovrebbe apparire come primo ingrediente, rendendo il prodotto meno attraente per i proprietari che cercano diete proteiche.
Come posso riconoscere un cibo di qualità superiore?
Cerca etichette con una lista corta, percentuali chiare per ogni ingrediente e la presenza di proteine animali disidratate o fresche che non siano seguite da una lunga lista di derivati dello stesso cereale o legume.
Conclusione
In conclusione, la dicitura «carne al primo posto» non è più una garanzia assoluta di qualità nel mondo del pet food moderno. L'ingredient splitting è una realtà che richiede attenzione e spirito critico da parte dei proprietari. Imparando a riconoscere il frazionamento e a sommare mentalmente i componenti vegetali, potrai fare scelte d'acquisto molto più informate. La salute a lungo termine del tuo cane o gatto dipende dalla qualità reale delle proteine che assume ogni giorno. Non fermarti alla prima riga dell'etichetta: leggi l'intera lista, analizza i componenti e prediligi la trasparenza. Se hai dubbi sulla dieta migliore per le esigenze specifiche del tuo animale, consultare un veterinario specializzato in nutrizione rimane il passo più sicuro per garantire benessere e longevità.
Riferimenti e fonti
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